Un prete è stato arrestato a Prato per spaccio di droga. Sostanze comprate con le offerte dei fedeli. Il parroco patteggia 3 anni e 8 mesi.
PRATO – Ha patteggiato 3 anni e 8 mesi il prete arrestato a Prato con l’accusa di spaccio di droga. Il blitz delle autorità locali era scattato nelle prime ore di martedì 14 settembre 2021 al termine di una lunga e complessa indagine. Il nome del sacerdote era finito nel mirino degli inquirenti solamente dopo l’arresto di un suo amico, trovato in possesso della cosiddetta droga dello stupro. Da qui sono iniziati tutti gli approfondimenti del caso e si è arrivati al mandato di custodia cautelare ai domiciliari per il parroco. Una vicenda che ha sconvolto l’intera comunità.
La ricostruzione
Secondo le ricostruzioni, il parroco e l’amico organizzavano incontri tra persone, rintracciati su siti specializzati. Qui prima vendevano la droga, tra cui anche quella dello stupro, e dopo avvenivano atti sessuali.
Sostanze stupefacenti che, da quanto accertato dagli inquirenti, venivano comprate con le offerte dei fedeli. Le forze dell’ordine durante gli approfondimenti hanno trovato un ammanco di migliaia di euro.
Il vescovo: “Dolore e sgomento”
Il vescovo di Prato, citato da La Nazione, ha parlato di “dolore e sgomento. Sono notizie che non si vorrebbero mai avere e in questo momento voglio essere vicino alla comunità parrocchiale […]. Eravamo a conoscenza di un forte stato di sofferenza del sacerdote, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che avesse problemi di tossicodipendenza. Per molti era un semplice disagio personale“.
E sui soldi presi dalle casse della parrocchia ha precisato: “Quando abbiamo avuto la notizia siamo subito intervenuti ritirando il potere di firma esclusiva del parroco per poter verificare la situazione“.
Il prete arrestato a Prato si scusa: “Chiedo perdono”
“Il vortice della cocaina mi ha inghiottito. La droga mi ha fatto tradire i miei parrocchiani, mi ha spinto a raccontare menzogne, mi ha fatto compiere azioni delle quali mi vergogno. Adesso sono sieropositivo all’Aids. Chiedo a tutti perdono“, ha dichiarato il sacerdote come riferito da il Corriere della Sera. “Restituirò i soldi che per acquistare la droga ho sottratto alla curia e alla carità dei miei parrocchiani. Saranno rimborsati. Venderò tutto quello che è di mia proprietà, anche la casa di montagna“, ha aggiunto il religioso.
Il prete patteggia 3 anni e 8 mesi
Il Tribunale di Prato ha accolto la richiesta dei legali di don Francesco Spagnesi, che ha patteggiato 3 anni e 8 mesi per i festini a base di droga e per aver sottratto i soldi delle offerte dei fedeli, di fatto truffando i suoi parrocchiani. Le accuse sono quelle di spaccio e traffico di droga e appropriazione indebita di denaro. Cade invece l’accusa di tentate lesioni gravi.